Tutti più o meno conosciamo i classici percorsi di accompagnamento alla nascita in cui vengono trasferite importanti informazioni utili per affrontare il parto, per avviare un buon allattamento o per gestire la cura del bimbo che nascerà. Questi corsi sono risorse importanti per i futuri genitori che ricevono alcune, passatemi il termine, “istruzioni per l’uso”, e che vengono supportati nel mettere a fuoco i loro bisogni e a portare avanti le loro scelte individuali.
Non penso che ai genitori servano degli insegnamenti per imparare a essere genitori, perché è una cosa naturale, che avviene dai secoli dei secoli quindi è una capacità che risiede geneticamente dentro di noi. E’ vero anche però che viviamo in una società complessa, che le nostre vite sono diventate molto più difficili e che abbiamo tutti minori opportunità di essere in contatto coi nostri istinti naturali, o quantomeno siamo sottoposti alle pressioni/condizionamenti culturali del mondo in cui viviamo e questi non sempre sono fattori per noi agevolanti.
Nulla come un figlio ti mette nella condizione di fare i conti con te stesso, con quello che sei stato e con ciò che sarai o vorrai essere. Per le mamme si tratta di un grande cambiamento fisico, un uragano emozionale, ma anche una vera e propria temporanea perdita di identità. Anche per i papà si tratta di fare i conti con una possibile ridefinizione del loro ruolo, nella vita, accanto alla compagna e nella triade. Infine l’ultimo cambiamento tocca alla coppia, che anch’essa necessita di riassettarsi su un nuovo equilibrio a tre, che prevede differenti dinamiche, nonché diverse modalità di stare assieme e di vivere la sessualità. Se a tutto questo aggiungiamo lo scarso riposo, diciamo che le sfide non mancheranno!
Non voglio sparare troppo in alto, ma in reale questo implica una grande assunzione di responsabilità anche nei confronti della nostra società: una famiglia in grado di rispondere ai bisogni del proprio bambino genererà un individuo in grado di fare altrettanto con il prossimo.
E’ dunque evidente di quanto sia stretto il legame tra generare ed educare e cercare di essere mamma o papà al meglio delle nostre possibilità è il tipo di educazione migliore che possiamo dare ai nostri figli. Significa essere responsabili di noi stessi, mettersi profondamente in gioco e aprirsi alla vita essendo disposti ad accogliere l’altro per quel che è.
I bambini concepiti nell’amore, educati nell’amore e allevati con amore cresceranno in uno stato di grazia
e restituiranno al mondo molto più di quello che hanno ricevuto.
Se desideriamo che il bene trionfi sul male,
dobbiamo necessariamente subordinare il materialismo al maternalismo,
la disperazione alla speranza e l’amore per la tecnologia all’amore per i bambini.
Thomas Verny