Vi racconto una storia. Immaginatevi Bogotà nel 1978, un giorno qualunque. Ad un certo punto un quartiere va in blackout e l’energia elettrica stenta a tornare. Tutti i bambini nelle incubatrici dell’Istituto Materno Infantile di Santa Fe sono in pericolo di vita. Il dott. Edgar Rey, responsabile del reparto, deve escogitare una soluzione per salvarli e trovare un posto caldo dove mettere tutti questi bimbi. Gli viene un’idea, l’unica praticabile: ogni bimbo sarà messo al petto della propria madre, in contatto pelle a pelle.
E funziona.
Così, inaspettatamente, da una situazione di emergenza si è generata una rivelazione straordinaria: le mamme funzionano benissimo come incubatrici, anzi per molti aspetti sono perfino meglio, perché sono addirittura capaci di alzare o abbassare la propria temperatura corporea a seconda dei bisogni del piccolo. Non solo: il respiro della mamma e il suo battito cardiaco stimolano costantemente lo sviluppo neurologico del prematuro, garantendo quindi risultati molto migliori rispetto a quelli ottenuti dalle cure tradizionali.
Così mi è stata raccontata la storia dell’esordio della Kangaroo Mother Care che, tradotto letteralmente, sarebbe “la Cura della mamma canguro”, ma che comunemente chiamiamo Marsupio Terapia.
John Davis, pediatra e professore a Cambridge noto per i sui studi sulla fisiologia dei neonati, diceva che nel neonato psicologia e fisiologia sono un tutt’uno e in effetti ci aveva visto lungo. La separazione dalla mamma è fonte di stress per il bambino quindi, tanto più io sono in grado di ripristinare le condizioni del pancione, tanto più il mio bimbetto sarà tranquillo e sereno e nella miglior condizione per crescere. Al contrario, se il bambino viene allontanato o separato si sente perso e piange, e quando un prematuro piange aumenta il suo ritmo cardiaco e brucia calorie, diventando ipoglicemico, dunque è necessario somministrargli zuccheri, che hanno un impatto negativo sul suo intestino, e così via.
La stimolazione multisensoriale che il neonato riceve (emotiva, tattile, olfattiva, visiva e uditiva) promuove il legame con la mamma e contribuisce significativamente a potenziare la sua guarigione.
Altri dati positivi sono legati alla riduzione di infezioni, all’aumento di peso, al miglioramento del battito cardiaco e della respirazione, nonché a un miglior sviluppo cognitivo e a risultati più positivi sullo stato di sonno e sul pianto.
Questo metodo aiuta il bambino, ma anche i genitori danno riscontri molto positivi. Le mamme dicono di essere meno stressate durante la marsupio-terapia e riferiscono di sentirsi più fiduciose e sicure; registrano infatti più autostima e senso di realizzazione, provano senso di padronanza, nonché sentono di poter fare qualcosa di concreto per i loro bambini prematuri. Anche i padri affermano di essere a proprio agio, rilassati e contenti, ma soprattutto si sentono utili, competenti e coinvolti, cosa che incentiva e fortifica anche il loro legame col bimbo.
La marsupio-terapia migliora la qualità della relazione tra mamma e bambino, il processo di genitorialità e la sicurezza delle madri nell’accudire il proprio bambino.
La medicina ci ha permesso di fare passi da gigante, salvando la vita a bambini che anni fa non avrebbero avuto speranza. D’altro canto credo davvero che sia importante arrivare ad un buon bilanciamento tra progresso/scienza e natura, traendo dallo sviluppo nella medicina ciò che possiamo, senza dimenticare da dove veniamo e come la natura ha predisposto che le cose vengano fatte.
La mamma è il posto dove il bimbo deve stare. – Nils Bergman