La messa a letto serale dei bambini è un momento delicato su cui spesso ci sono divergenze di opinione. Se il rituale serale mette d’accordo quasi tutti (bagnetto, cena, eventualmente cartoni animati, lavaggio dei denti, libro, nanna…), sull’orario per spegnere la luce, non di rado sorgono i dubbi dei genitori, fuorviati anche da falsi miti, tipo: se va a letto più tardi, si sveglia più tardi…e così via.
Al di là dell’importanza delle routine, che ci supportano nel condurre i bimbi in uno stato di maggior quiete e li predispongono all’abbandonarsi al sonno, il fatto di cogliere il cosidetto “momento giusto” per fare la nanna ha un ruolo determinante nel definire come andrà la messa a letto.
Quando becchiamo la corretta “finestra del sonno” infatti, l’addormentamento è davvero un gioco da ragazzi perchè i bimbi si assopiscono in breve tempo; quando non è così, l’addormentamento può trasformarsi in una sorta di lotta libera, in cui il bambino si rifiuta ostinatamente di riposare e queste sono tendenzialmente le volte in cui proponiamo la nanna troppo presto o quando ormai il bambino è troppo stanco e sovraeccitato.
Premesso che ogni bambino è diverso dall’altro e che l’orario per la messa a letto può cambiare a seconda di numerose variabili (consuetudini famigliari, abitudini del piccolo, quantità di sonno di cui ha bisogno, attività della giornata specifica…), ci sono comunque alcuni indicatori che possono fungere da guida per capire quando è un momento propizio per portare il piccolo a dormire.
Un aspetto chiave è COGLIERE I PRIMI SEGNALI DI STANCHEZZA, come: stropicciarsi gli occhi e le orecchie, sbadigliare, occhi arrossati e piccoli, mostrare segni di irritabilità, pianti “immotivati”. E’ fondamentale avvantaggiarsi di questi segnali in breve tempo, perchè far aspettare il bambino può indurlo a uno stato di eccessiva stanchezza che rende molto più difficile la messa a letto. Quando non portiamo a letto un bambino stanco il suo corpo deve mettere in circolo nuova adrenalina per permettergli di continuare a stare sveglio. Avrete certamente fatto esperienza diretta o indiretta di bambini che sembrano aver improvvisamente ricaricato le pile e sono, come dico io “a mille“: riportarli in uno stato di quiete dopo questa botta di agitazione è sempre più complesso e faticoso.
Poi bisogna CONSIDERARE LA QUANTITA’ DI ORE DI SONNO NECESSARIE AL PROPRIO BAMBINO. Questo dipende certamente dall’età del piccolo, ma anche da ciò che fa durante il giorno: ad esempio chi frequenta il nido avrà probabilmente bisogno di andare a letto prima di chi invece è a casa. Inoltre ci sono bambini per loro natura più dormiglioni ed altri più attivi.
Inoltre è IMPORTANTE STABILIRE UNA REGOLARITA’ QUOTIDIANA, ovvero bisogna far in modo che tutti i giorni venga rispettato più o meno lo stesso orario per la messa a letto perchè anche questo aiuta l’acquisizione di un ritmo regolare e rende maggiormente prevedibile al bambino lo svolgimento della serata. Attenzione però, a non confondere REGOLARITA’ con RIGIDITA’, perchè come sempre è indispensabile osservare giorno per giorno che cosa accade, le attività svolte e il sonno diurno per cogliere i reali bisogni del bambino. Del resto anche noi abbiamo giornate in cui ci sentiamo più stanchi e dormiremmo a lungo e altre in cui ci sentiamo più energici e ci concediamo di riposare di meno.
Un ultimo aspetto su cui mi vorrei soffermarmi è che I BAMBINI DEVONO ANDARE A LETTO PRESTO. Ricordo ancora una frase che disse il mio professore di Psicologia Dinamica nella prima lezione del suo corso: “Il giorno è dei piccoli e la sera è dei grandi” e oggi mi ritrovo più che mai d’accordo con questa affermazione. Che cosa vuol dire presto? Ovviamente dipende dall’età del bimbo, però indicativamente intorno al calar del sole perchè rispettare il ciclo buio-luce aiuta il ritmo sonno-veglia, quindi all’imbrunire il corpo automaticamente inizia a predisporsi per riposare.
Andare a letto presto impatta anche sulla salute fisica: gli studi dimostrano che una buona routine sonno-veglia tutela i piccoli dal rischio di sovrappeso già dall’anno di età, cosa non da poco se si considera che chi ingrassa nei primi anni di vita ha molte più possibilità di essere obeso da adulto e andare quindi incontro a diabete e disturbi cardiovascolari.
E che dire poi della salute della coppia? Se i partner non entrano in catalessi a loro volta (cosa frequente per chi ha in casa un neonato 😉 ), avere la serata tutta per sè è indubbiamente un’ottima occasione per uscire dalla dinamica genitoriale e ritrovarsi come uomo e donna.