In questo periodo dell’anno sta iniziando per molti genitori il countdown verso la prima separazione importante coi propri bimbi che intraprenderanno il nido o la scuola dell’infanzia (in seguito dirò semplicemente asilo per abbreviare).
Io sono una di questi genitori, emozionata e felice per l’accompagnamento del mio bimbo più piccolo al nido e allo stesso tempo già col cuore gonfio, i sensi di colpa, le preoccupazioni che non ci stia volentieri, la sensazione che lo sto abbandonando etc etc. Ma come! Proprio io che sto scrivendo un articolo su come gestire al meglio l’inserimento all’asilo? Io che “me ne intendo”? Io che lo faccio di lavoro? Ebbene si… perchè prima di essere psicologa perinatale sono una normalissima mamma e quindi tutto il carico di pensieri ed emotività interessa anche me, quindi farò il grande passo insieme a voi.
Intanto se avete fatto caso prima ho parlato di accompagnamento e non di inserimento. Credo che sia importante uscire dalla logica che l’ingresso all’asilo possa essere un “problema” per i bambini, perché in realtà molto spesso la grande difficoltà per la separazione è di noi mamme, che viviamo una miscela di emozioni consistenti che naturalmente trasferiamo in direttissima ai nostri cuccioli.
Innanzitutto, prima di intraprendere questo percorso, è fondamentale spiegare ai bimbi, anche se sono molto piccoli, cosa accadrà. Ad esempio si può andare a vedere l’asilo da fuori e raccontare cosa faranno, come si svolgeranno le giornate e così via, in modo da aiutarli a famigliarizzare con l’idea e a prepararsi a ciò che avverrà.
Arrivati al momento clou, va detto che è assolutamente normale sentirsi preoccupati per come le maestre si prenderanno cura dei nostri figli, avere la sensazione di abbandonarli, sentirsi in colpa per il pianto al momento del saluto, mettere in dubbio la scelta dell’asilo dicendosi “Ma cosa mi è venuto in mente!”. Queste emozioni, condivise dai più, vanno riconosciute ed accolte, così come bisogna ricordare a noi stessi tutte le valide ragioni per cui è stata fatta la scelta dell’asilo. Tenere presente le opportunità che questa esperienza rappresenta, ci permette di mantenere un focus positivo e ci motiva a portare avanti l’ambientamento a discapito degli ostacoli di percorso.
Altrettanto è fondamentale accogliere empaticamente anche le paure e le difficoltà dei nostri bimbi (“Piangi perché sei triste che vado via? Anch’io sono molto triste di stare senza di te, ma vedrai che farai tanti bei giochi e ci rivediamo presto!”), dare loro il tempo di esplorare quando si sentono pronti ed evitare tutti quegli atteggiamenti orientati ad accelerare il distacco (“Dai vai a vedere quei giochi da sol@! Non aver paura! Stai un po’ giù!”), incluse le sgridate.
Per agevolare l’ambientamento, è indispensabile avere fiducia nelle risorse di tutti (nelle nostre, in quelle dei bambini e delle insegnanti) perché questo consentirà ai nostri figli di fidarsi a loro volta di un altro adulto e della promessa che torneremo presto a riprenderli.
Il momento del distacco è un momento chiave in cui è importante lasciarsi con un sorriso, un bacio e un bell’abbraccio, ma è meglio evitare di prolungare questo momento troppo a lungo, per non lasciar trapelare l’esitazione complicando così il commiato.
Basilare è evitare di andarsene di nascosto, anche se il bambino piange disperato al momento dei saluti, così come “strappare” il bambino dalle braccia dell’educatrice in preda a un ripensamento dell’ultimo minuto.
Al di là di questo brevissimo vademecum, se avete dubbi o necessità di approfondire la vostra situazione nello specifico, io resto a vostra disposizione.